Un nuovo inizio

Viene dall’Afghanistan un mastro birraio speciale

Le ragioni di chi parte sono molteplici e oscillano sempre fra desideri e necessità. Anche chi parte dall’Afghanistan non sfugge a questa logica e ovunque arriva porta con sé un bagaglio ingombrante di fatiche e sofferenze. Così è stato per Zakirullah, arrivato alla Città dei Ragazzi a febbraio 2012, dopo varie peripezie di viaggio. Lui è pashtun, gruppo etnico molto avversato durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan (1979-1989) e quando è nato, nel 1995, i talebani avevano il controllo del 90% del territorio. Il suo papà è medico e ha sempre curato i mujaheddin, che lottavano per l’indipendenza. La mamma è casalinga. La famiglia è composta da altri due fratelli e una sorella. La sua provincia d’origine è Nangarhar, fra Kabul e il confine col Pakistan.

Nel 2011 Alì, il suo migliore amico, parte per la Turchia per andare dal fratello maggiore e Zakirullah si unisce a lui, nonostante la contrarietà dei genitori. A Istanbul incontrano tanti afghani diretti in Grecia e a loro decidono di aggregarsi. Nascosti in un camion arrivano fino a Benevento. Alì e Zakirullah vengono subito trasferiti a Napoli per l’accoglienza. Cambiano di loro iniziativa l’itinerario e decidono di recarsi in Belgio, stavolta per cercare un cugino di Alì. Le nuove tappe del tragitto saranno Roma, Ventimiglia, Nizza, Parigi, Bruxelles, non tutto di seguito, parte in treno e parte a piedi, dando fondo ai loro risparmi e beneficiando di tanta solidarietà. In Belgio vengono collocati in un centro per minori dove Zakirullah resterà per 6 mesi, fin quando dalla banca dati europea non emergeranno le impronte digitali prese in Campania. A questo punto, per la Convenzione di Dublino, viene riaccompagnato a Fiumicino e la Polizia gli fornisce un biglietto per tornare a Benevento, perchè è in Italia che dovrà essere trattata la sua Richiesta di Asilo.

Giunto a Napoli dapprima si perde, poi riprende un treno per Roma, dove viene accompagnato al Centro di Pronta Accoglienza Minori della Caritas. Dopo circa tre mesi arriva alla Città dei Ragazzi, a un anno dalla maggiore età.
Sono mesi intensi di alfabetizzazione, licenza media, corsi professionali (manutenzione del verde, falegnameria, pizzeria, panificazione) e tirocinio lavorativo. Zakirullah mostra da subito una buona integrazione nel gruppo dei coetanei, un eccellente comportamento, grande capacità di apprendimento e forte disponibilità verso gli altri. Queste caratteristiche lo candidano a svolgere nella Comunità il ruolo di peer educator, dal 2013 al 2016. Diviene così un riferimento di vita per gli altri ragazzi, a fianco degli educatori professionali. E’ un’esperienza che ricorda con entusiasmo e come altamente formativa, grazie alla quale perfeziona le sue capacità nelle relazioni interpersonali.

A maggio 2013 inizia a Fiumicino un tirocinio in un negozio di vernici. Ci resterà quasi un anno, finché ,nel 2014, inizia il suo apprendistato nella birreria “Birradamare”, sempre a Fiumicino, in via Falzarego 8. Ne ha fatto di strada in 7 anni Zakirullah, appassionandosi a mescolare acqua, orzo, luppolo e lievito, per produrre birre dall’aroma e profumo a suo dire unici, vanto di un birrificio, che applica rigorosamente la ricetta originale voluta da Guglielmo IV di Baviera nell’Editto della Purezza, promulgato nel 1516 proprio per disciplinare la produzione della vera birra.


E’ affascinante ascoltare Zakirullah mentre parla di malto, ammostamento, filtrazione, residui di luppolo, lieviti, fermentazione, maturazione, chiarificazione e tempi dei vari processi per arrivare alla produzione di una buona birra. Oltre al piacere che si prova nell’apprendere cose nuove e difficili da immaginare dal di fuori, c’è la soddisfazione di aver contribuito come Comunità educante a orientare e costruire una biografia davvero singolare.